Pazienti sempre più anziani che assumono sempre più farmaci: un cocktail pericoloso che aumenta il rischio di interazioni gravi. [Lettura 4 min] L'invecchiamento della popolazione negli ultimi decenni ha comportato un aumento delle prescrizioni di farmaci, accompagnato da un incremento del numero di medicinali disponibili. Di conseguenza, il numero di soggetti in politerapia (uso concomitante di cinque o più farmaci) è in costante aumento, con una crescente esposizione a interazioni farmaco-farmaco (DDI, Drug-Drug Interaction ). In Italia il 68,1% dei soggetti di età ≥65 anni ha ricevuto prescrizioni di almeno 5 diversi principi attivi nel corso del 2022 e più di un soggetto su 4 (28,6%) ha assunto almeno 10 principi attivi diversi (rapporto OsMed 2022). La probabilità che queste politerapie contengano farmaci controindicati in associazione aumenta di conseguenza. Un'analisi francese su un campione di 7 milioni di prescrizioni ha dimostrato che le prescrizioni concomitanti di
I fluorochinolonici sono antibiotici utili ed efficaci, anche se con un profilo di effetti avversi pesante. La prescrizione va riservata a infezioni gravi e per le quali non ci siano alternative. [Lettura 5 min] I fluorochinoloni costituiscono un gruppo relativamente omogeneo di antibiotici ad ampio spettro, generalmente efficaci nelle infezioni sistemiche. Sono antibiotici critici, cioè farmaci con indicazioni ristretta che hanno un impatto maggiore sul microbiota digestivo e sulle resistenze batteriche. Benché l'uso sconsiderato degli ultimi decenni abbia fatto aumentare le resistenze, sono potenzialmente attivi contro un gran numero di batteri patogeni (tabella). L'utilizzo espone i pazienti a numerosi effetti avversi, alcuni gravi, per cui deve essere attentamente considerato e limitato a indicazioni validate. Negli ultimi anni sono emersi anche effetti avversi di durata prolungata o irreversibili, che riducono il rapporto rischio-beneficio. Non è quindi giustificata la